Stampa 3D per l’agricoltura: i vantaggi e il futuro
Hai presente quell’oggetto che hai sempre immaginato e cercato in qualsiasi negozio, ma che alla fine non hai mai trovato perché, forse, nemmeno esiste sul mercato?
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Ora puoi smettere di cercare: il progetto che hai in mente puoi realizzarlo semplicemente attraverso una stampa 3D e questo anche per quanto riguarda accessori e attrezzi da impiegare nel settore dell’agricoltura.
Come? Te lo spiego nel dettaglio nei paragrafi successivi.
L’agricoltura legata alla tecnologia
Il settore dell’agricoltura è uno dei comparti industriali più antichi, ma anche più flessibili, e, a primo impatto, può apparire improprio accostarlo a quello della tecnologia.
Rispetto a tanti anni fa, l’agricoltura appare oggi come un settore incredibilmente sofisticato, basti pensare ai macchinari e alle attrezzatture che vengono utilizzate attualmente per far sì che le colture rimangano in salute per tutto il loro ciclo di vita.
Ed è qui che entra in scena la robotica e la stampa 3D, due differenti tecnologie strumentali che stanno trasformando radicalmente il settore agricolo.
I primi ad aver sperimentato lo stampaggio 3D sono stati i produttori di attrezzatture i quali, resisi conto dell’elevato potenziale di questa tecnologia, pare che oggi facciano un ricorso massiccio alla modellazione e alla stampa tridimensionale.
Tale modalità ha fatto si che non solo le aziende produttrici, ma anche gli agricoltori stessi facciano ricorso alla stampa di attrezzi in 3D, questo in quanto si avrebbe accesso a materiali disegnati, progettati e stampati esattamente come richiede l’attività cui andranno impiegati.
Ma non è tutto.
La realizzazione di determinati strumenti agricoli per specifici clienti porta ad implementare la produttività, garantita appunto dalla maggiore efficienza derivante dagli attrezzi, personalizzati, impiegati durante l’attività; senza trascurare la riduzione dei tempi, dei costi e dei materiali che ne deriva.
I vantaggi della stampa 3D
Se non vogliamo pensare alla realizzazione completa di strumenti attraverso l’ausilio di stampanti tridimensionali, perché siamo ancora restii ad affidarci a tali tecnologie, per così dire, nuove, pensa a quanto sarebbe utile stampare rapidamente un pezzo di ricambio andato fuori produzione.
I vantaggi sarebbero davvero tanti: economicità, rapidità e continuità lavorativa.
Stampare in 3D un pezzo di ricambio comporta:
- la riduzione di costi, poiché potrebbe essere rimesso in servizio uno strumento che il mercato ritiene obsoleto, senza considerare che una stampa tridimensionale potrebbe costare meno rispetto al prodotto originale;
- la riduzione dei tempi, si pensi alle parti di ricambio che vengono ordinate e che devono pervenire da aziende estere; in tali casi l’attività verrebbe sospesa per un periodo di tempo medio – lungo;
- la continuità lavorativa, poiché viene ridotto il periodo di sospensione dell’attività, limitato unicamente al tempo tecnico necessario allo stampaggio del prodotto.
I materiali impiegati nella stampa 3D
Per la realizzazione di stampati tridimensionali il materiale maggiormente impiegato è il Nylon.
Ad ogni modo, in base al tipo di prodotto che si intende realizzare verrà indicato il giusto materiale da impiegare nella stampa.
Ad esempio, per la produzione di pezzi in serie, o per la realizzazione di prototipi funzionali, viene utilizzato il Nylon PA12 Classic, materiale piuttosto economico, ma allo stesso tempo performante, che applicato alla tecnologia di stampa Multi Jet Fusione dell’HP consente di generare prodotti resistenti.
Mentre, se si richiede un prodotto di una specifica colorazione viene impiegato il Nylon PA12 Bianco, che, essendo su base bianca, consente la possibilità di tintura in svariale colorazioni.
Per la produzione di loghi, scritte, grafiche o fotografie tridimensionali, invece, la stampa viene realizzata con la stampante HP 580 MJF Color 3d printer, la quale supporta il Nylon PA12 Full Color.
Gli ulteriori materiali utilizzati in quest’ambito sono la Resina UV-LFS, indicata per la produzione di componenti ad uso estetico, o con specifiche caratteristiche tecniche, quali la trasparenza o la flessibilità; l’Acciaio inox 316L, la cui polvere viene impiegata con la tecnologia LPBF(DMS).
Infine, vi sono l’Alluminio, impiegato in polvere, sempre con tecnologia LPBF(DMS) e il TPA, una particolare gomma che viene stampata con la stampante Multi Jet Fusion marcata HP, che consente di ottenere una finitura superficiale di grado superiore.
Progetto RepRap
Hai mai sentito parlare del progetto RepRap? In sostanza, lo scopo di tale progetto, inizialmente, era quello di sviluppare una stampante 3D che fosse in grado di realizzare autonomamente la maggior parte dei suoi stessi componenti.
Ora, tale progetto, se lo applicassimo ai settori industriali darebbe la possibilità agli imprenditori di poter realizzare, in autonomia o con l’ausilio di servizi di stampa, dei prodotti ben definiti secondo le esigenze della propria attività, ivi compreso quelle afferenti al settore agricolo.
Si passerebbe, in tal modo, da una progettazione e produzione industriale ad una produzione di strumenti e accessori a carattere personale, quindi disegnati in base alle esigenze e al campo di applicazione dell’utente finale.
Questo garantirebbe la riduzione dei tempi di produzione, ma soprattutto una maggiore efficienza del prodotto richiesto, che viene disegnato in base alle esigenze dichiarate dall’utilizzatore.
La nuova frontiera delineata dalla stampa tridimensionale comporterebbe, da un lato un miglioramento dei prodotti, una maggiore diversità degli stessi, mentre dall’altro si avrebbe una riduzione della produzione industriale a fronte di una di nicchia.
Quindi, se associamo il progetto RepRap al settore dell’agricoltura, si potrebbero ottenere strumenti pratici, semplici e personalizzati in tempi ristretti rispetto ad una tradizional produzione industriale, ovviamente se ci si affida ad aziende che offrono un servizio di stampa 3D professionale e di qualità.
Cosa ci riserva il futuro
La stampa 3D collegata al settore dell’agricoltura, attualmente, non ha una larga diffusione, soprattutto nei Paesi industrializzati.
Ma, in quei continenti in cui ancora oggi la tecnologia è limitata, come i Paesi del Terzo Mondo, le stampanti 3D stanno facendo la differenza.
Ad ogni modo, c’è sempre qualcuno ben disposto nei confronti dell’innovazione, che ha già effettuato differenti esperimenti utilizzano la stampa 3D per i sistemi di coltivazione idroponica, si tratta del professor Yuichiro Takeuchi della società Sony Computer Science Laboratories, il quale, prima di creare il substrato stampato in 3D, ha testato diverse materie plastiche prima di trovarne una che potesse garantire un buon rendimento, ottenendo risultati positivi, parliamo del SBS, materiale plastico piuttosto elastico in grado di raggiungere la porosità che avrebbe permesso la crescita delle radici delle piante coltivate.
Se abbiamo alimentato la tua curiosità e se desideri sperimentare la tecnologia di stampa 3D collegata al settore dell’agricoltura, non esitare a inoltrarci la tua idea.
Per un preventivo basta semplicemente inserire il tuo progetto in formato .stl o .obj, scegliere il materiale con cui deve essere realizzato e il numeri di pezzi che vuoi stampare; compiuti questi rapidi e semplici passi otterrai in pochissimo tempo il costo del prodotto che desideri che venga realizzato.
Per ulteriori chiarimenti, non esitare a contattarci, siamo a tua completa disposizione.