Stampa 3D Alimenti
La stampa 3D degli alimenti potrebbe rappresentare il futuro dell’umanità che si trova costretta a fare i conti con il problema della sostenibilità in tanti settori come il cibo. Il costante aumento della popolazione mondiale soprattutto in alcune zone del mondo rende insufficienti le tradizionali e attività di allevamento e di coltivazione degli elementi per cui si valutano diverse soluzioni tra cui anche la stampa 3D.
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La stampa 3D degli alimenti
La stampa 3D è una tecnica rivoluzionaria che ha permesso di ottenere numerosi benefici soprattutto per quanto riguarda la realizzazione di determinati oggetti che possono essere utilizzati nei gruppi disparati settori. Oggi ci si può affidare a un’azienda come Fama 3D che mette a disposizione personale e competente qualificato in grado di sviluppare progetti innovativi per assecondare qualsiasi richiesta magari per la realizzazione di pezzi di ricambio per il settore dell’automotive, per ottenere esclusivi elementi per arredare una casa e tanto altro. Le principali caratteristiche di questa tecnica la rendono adatta anche per altri utilizzi come la realizzazione di alimenti.
Ci sono diversi contesti in cui potrebbe essere molto utile ottenere degli alimenti con la stampa 3D, si pensi ad esempio al problema della sostenibilità nel mondo con tantissimi Paesi alle prese con un aumento eccessivo della popolazione il che rende difficile mettere a disposizione cibo sufficiente per tutti. Inoltre ci sono alcuni campi come ad esempio quello aerospaziale in cui potrebbe essere fondamentale avere a disposizione un metodo per poter creare e coltivare cibo direttamente sull’astronave. In questi mesi la NASA e tantissime altre agenzie spaziali stanno progettando di permettere all’uomo di arrivare addirittura su Marte e questo significa dover gestire un viaggio molto lungo con il problema del cibo.
Ci sono alcune correnti di pensiero che analizzando i primi dati che sono arrivati da Marte grazie alle varie sonde inviate, secondo le quali possa esserci la possibilità di poter creare una sorta di catena alimentare vegana su Marte. Tuttavia la NASA che è un po’ il principale organo e soprattutto l’agenzia spaziale che probabilmente arriverà per prima a gestire questo genere di viaggio pensa a tutt’altra possibilità come quella di stampare direttamente nello spazio gli alimenti necessari per gli astronauti. Il progetto ormai è chiaro tant’è che diverse agenzie si stanno muovendo per reclutare degli astronauti che siano disponibili in un futuro neanche troppo lontano a intraprendere questo genere di viaggio e che soprattutto vengono preparati dal punto di vista fisico.
C’è la possibilità ovviamente di creare delle serre con delle modifiche necessarie perché certamente le condizioni ambientali sono del tutto differenti da quelle della Terra ma questo imporrebbe agli astronauti di dover dedicare tanto tempo alla coltivazione degli alimenti e quindi non potrebbero occuparsi delle varie ricerche scientifiche da fare. A conferma di quanto la NASA creda nel progetto di poter stampare alimenti con la tecnica della stampa 3D, è stato istituito una sorta di bando o quantomeno messo a disposizione un lauto assegno per sviluppare e ricercare dei prototipi che siano in grado di farlo.
In questo momento lo sviluppo è incentrato verso questo genere di utilizzo ma chiaramente creare una stampante 3D che sia capace di mettere a disposizione degli importanti quantitativi di cibo peraltro di qualità potrebbe essere anche il futuro di alcune zone del mondo in cui ci sono delle difficoltà in tutto questo punto di vista. I vantaggi sono ovviamente notevoli perché non è necessario doversi occupare della coltivazione e del raccolto e di tanti altri aspetti è perché si andrebbe ad avere cibo già pronto per poter essere utilizzato in cucina o meglio ancora per essere consumato. Attualmente il progetto è stato affidato all’ingegnere Anjan Contractor della SMRC (System and Materials Research Corporation).
Come realizzare il cibo con la stampa 3D
La realizzazione di cibo e alimenti con la stampa 3D è un progetto in fase di sviluppo e questo significa già che ci sono i presupposti per poter concretizzare il tutto. La domanda è dunque quella di capire come sia possibile arrivare a una rivoluzione impensabile soltanto pochi mesi fa. Le potenzialità della stampa 3D sono indiscutibili per cui sarà necessario esclusivamente riproporre lo stesso concetto ma con altri materiali che in questo caso sono delle materie prime presenti in natura.
Il primo passaggio sarà quello di separare le varie componenti del cibo inserendole in quelle che sono delle cartucce di polvere che verranno poi utilizzate nelle stampanti 3D. In questo modo l’utilizzatore potrà scegliere la combinazione di alimenti un po’ come accade per uno chef. La differenza è che lo chef con la stampa 3D non deve preoccuparsi della ricetta e soprattutto lasciar perdere i tempi di cottura e i vari passaggi da dover gestire ma semplicemente cliccare su un apposito pannello di comando per individuare quelli che sono gli alimenti ad esempio per realizzare una pizza oppure un dolce. Il progetto vuole mirare non solo a creare un semplice alimento ma addirittura una gamma che permetta nel caso specifico degli astronauti di aver a disposizione un’ampia varietà di alimenti per avere un regime nutrizionale vario e funzionale alle esigenze del corpo. Da sottolineare che l’ingegnere che per conto della NASA sta portando avanti la ricerca e anche la fase di sviluppo del progetto è già riuscito a stampare in 3D il cioccolato.
Il prodotto sembra che sia di grande qualità con un apporto nutrizionale adeguato che rispetta quello di un classico cioccolato presente in commercio. Oggi si sta sviluppando una seconda fase del progetto che permetta di creare la pizza. Il cioccolato obiettivamente è una realizzazione più semplice perché è sufficiente scomporre gli ingredienti in polveri e fare in modo che la stampante li crei con una forma qualsiasi, mentre la pizza è un prodotto più articolato che necessita di determinati passaggi. Indubbiamente la forma e i colori della pizza sono più complessi da realizzare ed è per questo che qualora si dovesse riuscire in quest’ultimo step sarebbe pressoché centrato l’obiettivo. Ci sono già degli elementi su cui è possibile dibattere e che rendono bene l’idea delle potenzialità e delle caratteristiche della stampa 3D perché il sistema che si andrà a realizzare per prima cosa dovrà effettuare la stampa di un foglio di pasta. Successivamente si creerà uno strato di pomodoro che ovviamente parte dalla classica polvere mescolata con acqua e olio. Questo genere di sviluppo è ovviamente congruo con il famoso teorema secondo cui un problema complesso lo si può risolvere suddividendolo in tanti problemi più semplici.
Siamo nell’era di Star Trek
Gli appassionati del famoso telefilm Star Trek ricorderanno come l’equipaggio a bordo della famosa astronave Enterprise per assolvere alle loro esigenze alimentari aveva a disposizione un sintetizzatore di cibo. Questo è uno dei tanti esempi di come la narrativa molto spesso è riuscita a per precedere i tempi oppure addirittura a dare un’indicazione alla scienza sui percorsi su cui muoversi. Fatto sta che questo genere di situazione che un tempo era fantascientifica oggi può diventare realtà. Infatti il sintetizzatore che in questo caso è una stampante 3D realizzata dal progetto della NASA è già in grado di creare dal dente una buona barretta di cioccolato che gli astronauti e chiunque altro nel mondo può utilizzare per soddisfare le sue esigenze di un prodotto dolce e per avere degli zuccheri utili per affrontare al meglio un compito della quotidianità.
Volendo essere ancora più precisi ci sono già dei produttori che sul mercato stanno mettendo a disposizione delle soluzioni per la realizzazione di alimenti in 3D, come nel caso della stampante ChefJet realizzata dall’azienda 3D Systems oppure la Foodini della Natural Machine. Anche questi dispositivi allo stato attuale delle cose riescono a creare una classica barretta di cioccolato ma anche dei piatti più semplici e lo zucchero. Siamo ancora nella prima fase dello sviluppo di questa tecnologia ma è chiaro che andando avanti nel tempo si aprono degli scenari straordinari soprattutto per il problema del cibo del mondo. In questo modo sarebbe sufficiente installare un numero congruo di stampanti 3D in zone povere in cui è difficile coltivare come l’Africa per avere a disposizione tutti gli alimenti necessari per assolvere alle esigenze delle persone. Si risolverebbero tante problematiche anche per quanto riguarda i bambini che spesso e volentieri sono sottonutriti e vanno incontro a tantissime patologie che in quelle zone del mondo, purtroppo, possono portare alla morte.
I primi progetti della Stampa 3D per alimenti
A voler essere precisi lo sviluppo di questa tecnologia è stato avviato tantissimi anni fa e in particolare nel 2006 sempre con la NASA che ha iniziato a fare delle ricerche molto sperimentali. Infatti c’è da dire che all’epoca la tecnologia della stampa 3D non era così evoluta come quella odierna e infatti i risultati non erano stati eccezionali. Si tentò di progettare una macchina in grado di realizzare pasta di zucchero ma il risultato finale non era ottimale sia per il sapore sia per la consistenza del prodotto. Fortunatamente nel corso degli ultimi 15 anni c’è stata un’evoluzione straordinaria di questa tecnologia che ha permesso di fare passi incredibili e impensabili anche per quanto riguarda la realizzazione di oggetti per l’arredamento oppure da utilizzare nel campo della meccanica.
Oggi ci sono tutti i presupposti ma ci sono voluti diversi step ad esempio nel 2006 non si aveva ancora idea di quale fosse la direzione da intraprendere ma nel 2013 c’è stata la prima svolta con il lancio di un nuovo progetto che era proprio come obiettivo quello di creare del cibo per gli astronauti per poter prolungare le missioni o quantomeno gestire quelle potenzialmente più lunghe come il sempre più ambito viaggio dell’uomo verso il pianeta Marte.
Le attuali stampanti 3D per cibo permettono di realizzare un prodotto che può essere poi utilizzato normalmente per la cottura in forno. Infatti al momento è utopia poter pensare a un alimento già cotto mentre si possono tranquillamente realizzare delle barrette di cioccolato che invece non richiedono alcuna cottura. A conferma della bontà di questo progetto e di come possa indubbiamente rappresentare il futuro soprattutto per alcune zone del mondo, ci sono delle aziende che ne hanno riconosciuto le potenzialità e che oggi stanno sviluppando delle tecnologie 3D che permettano di creare degli alimenti base da utilizzare in tantissime applicazioni come lo zucchero, il cioccolato, la pasta e anche dei piatti vegetariani.
Vantaggi anche per la salute
I detrattori di questa tecnologia applicata nel campo alimentare si chiedono il perché bisogna spendere tanto tempo di energie per sviluppare una tecnologia con queste caratteristiche. La risposta è piuttosto semplice e per certi versi anche scontata perché innanzitutto permetterebbe di allentare un po’ la pressione sulla questione cibo. Inoltre ci sono state delle resistenze perché una buona fetta di popolazione è riluttante all’idea di dover acquistare e mangiare del cibo che di fatto viene processato con dei sistemi tecnologicamente avanzati.
Tuttavia anche questa forma di resistenza ideologica è stata superata in quanto al supermercato i prodotti alimentari a disposizione in realtà vengono ottenuti ugualmente con un processo tecnologicamente avanzato che prevede l’utilizzo di una macchina per preparare un cibo poi messo in uno stampo. Tra l’altro la tecnologia 3D avrebbe anche dei vantaggi perché si scelgono gli ingredienti da inserire, il che significa tutelare anche la propria salute. Miscelare gli ingredienti a proprio piacimento significa poter creare nuovi sapori e forme sempre più esclusive che potrebbero piacere anche ai bambini. Si pensi ad esempio alla classica problematica di far mangiare i bambini delle verdure.
Con la stampa in 3D si potrebbero prendere le stesse verdure e proporle con delle forme più familiari per il bambino come potrebbe essere un dinosauro piuttosto che un personaggio del mondo dei cartoni animati. Si riuscirebbe con la tecnologia di stampa 3D e degli alimenti anche a superare tutte le problematiche relative alle intolleranze alimentari con la possibilità di creare cibo senza utilizzare quegli ingredienti dannosi per il proprio organismo, si pensi ad esempio alle persone che non possono assumere lattosio oppure il glutine. Sarebbero superate anche le problematiche delle persone più anziane che si trovano a dover fare i conti con il cibo troppo duro e relativa difficoltà nel masticare. In questo caso si andrebbero a creare dei prodotti del tutto similari per quanto riguarda i sapori ma con la consistenza adeguata per le loro esigenze.
La stampa 3D per risolvere il problema dello spreco alimentare
L’ecosostenibilità è un obiettivo che deve essere perseguito in tutti i settori soprattutto in quello alimentare. Ci sono Paesi del mondo in cui si fa un enorme spreco di cibo mentre in altri mancano le risorse. È arrivato il momento di dover riequilibrare questa situazione attraverso delle tecnologie come la stampa 3D che permettono questo genere di riscontro. Poi ci sono delle conseguenze positive anche per quanto riguarda il tema dell’inquinamento e dei rifiuti che sono giocoforza causati dalla vendita dalla consumazione di alimenti. Ebbene con la stampa 3D questo non sarebbe più un problema perché si andrebbero a eliminare del tutto le confezioni di qualsiasi materiale. Non ci si dovrebbe più occupare della gestione dei rifiuti. Insomma sembrano esserci tutte le caratteristiche necessarie affinché la stampa 3D del cibo possa rappresentare un futuro concreto e funzionale. Certamente siamo ancora agli albori della tecnica perché comunque è necessaria una fase di cottura e bisogna migliorare anche la consistenza di alcune tipologie di alimenti, ma certamente questa appare la strada giusta anche per quanto riguarda l’aspetto economico.